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Archive for the ‘Politica’ Category

APPELLO DI SOLIDARIETÀ CON I COLLEGHI (E GLI STUDENTI) DELLA “SAPIENZA” DI ROMA

A proposito dei fatti relativi alla rinuncia di papa Benedetto XVI alla visita e al discorso all’Università Sapienza di Roma, in occasione della solenne inaugurazione dell’anno accademico, i sottoscritti, docenti, ricercatori e studiosi in formazione negli atenei italiani e nelle altre istituzioni scientifiche, esprimono la più ferma e convinta solidarietà ai colleghi sottoposti nelle ultime giornate a un linciaggio morale, intellettuale e persino politico, senza precedenti. Noi firmatari di questo Appello di solidarietà affermiamo che ci saremmo comportati come i 67 docenti della Sapienza, in nome della libertà della ricerca e della scienza. Se essi sono “cattivi maestri”, come più d’uno li ha bollati, ebbene, lo siamo anche noi. L’invito al papa in occasione dell’apertura dell’anno accademico costituisce offesa al sapere scientifico, ovvero un esecrabile cedimento nei confronti di un preteso principio d’autorità. I colleghi della Sapienza, lungi dall’“impedire al papa di parlare” hanno semplicemente contestato l’opportunità di far inaugurare l’anno accademico – ossia il momento più solenne nella vita di un ateneo – da un capo religioso, e nel contempo capo di Stato straniero, confessionale. Tanto più che trattasi di un papa che ha espresso in reiterate occasioni l’idea che la ragione non possa che essere subordinata alla fede, la scienza alla religione, e ha assunto gravi prese di posizione che, mentre smantellano la Chiesa del Concilio Vaticano II, costituiscono continue, pesanti ingerenze nella sfera delle istituzioni politiche nazionali, dalle quali non sono giunte, generalmente, le opportune risposte. In ogni caso, la protesta dei colleghi non contro Benedetto XVI era diretta, ma innanzi tutto contro l’autorità accademica che ha commesso la leggerezza di invitare un’autorità religiosa a una cerimonia che deve essere rigorosamente laica; tanto più sbagliato, il gesto del rettore della Sapienza, in quanto ormai l’Italia è un Paese multietnico e multireligioso e ciò nonostante un regime concordatario, obsoleto anche nelle sue revisioni, che continua a privare le scuole pubbliche non universitarie della possibilità di un approccio comparativo al mondo delle religioni assegnando invece la priorità esclusiva all’insegnamento della religione cattolica. E il papa di Roma rappresenta soltanto una parte dell’opinione pubblica, anche di quella aderente a una fede religiosa. Si aggiunga l’atteggiamento di vera e propria subalternità mostrata dalle autorità accademiche, di concerto con quelle ecclesiastiche, e dal coro mediatico che ne ha accompagnato le scelte: inaccettabile, ovviamente, era la pretesa che a Ratzinger fosse riservata una zona franca, in cui le espressioni di dissenso dovessero essere impedite, quasi forme di delitto di lesa maestà. Noi sottoscritti, davanti alla campagna mediatica in atto, esprimiamo la più vibrata protesta e la più ferma preoccupazione per le parole che abbiamo letto e ascoltato in questi giorni, in un penoso unanimismo di testate giornalistiche e di forze politiche. Ci impegniamo, accanto ai colleghi della Sapienza e di tutti gli studiosi e gli studenti che con rigore e passione lavorano, e studiano, nelle istituzioni universitarie e scientifiche italiane, a lottare, con la fermezza e la costanza necessaria – ben oltre questo episodio – perché venga salvaguardato, in un Paese che sembra voler pericolosamente regredire all’epoca del “papa re”, la libertà della ricerca scientifica, in ogni ambito, da ipoteche fideistiche e da nuovi e vecchi princìpi d’autorità.

Torino, 16 gennaio 2008 Angelo d’Orsi (prof. Storia del pensiero politico, Università di Torino)

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da Excite

Tutto era cominciato con una telefonata fra il Cavaliere e l’immarcescibile Agostino Saccà. Fra le altre cose, c’era il Bossi che gli rompeva le palle per una fiction su Federico Barbarossa, il cavaliere accennava a certe attrici da raccomandare. Non tanto per se –naturalmente- quanto per per un certo senatore del centro-sinistra che vi era interessato a magari sarebbe passato al centro destra. «potrebbe passare con l’opposizione condannando il governo». Agostino servizievolissimo e molto acquiescente dava naturalmente tutto per scontato, come già fatto. Le attrici raccomandate dal Cavaliere (ma anche l’ex ministro Mastella ci ha spiegato ieri che in politica si fa così) sono quattro bellissime ed incolpevoli ragazze che rispondono ai nomi di : Elena Russo, Evelina Manna, Antonella Troise, Camilla Ferranti ed alle quali occorre fare un pochino di pubblicità perché, almeno come fisico, se la meritano hanno creato un problema a Berlusconi. Gli inquirenti di Napoli infatti pensano che «Berlusconi debba essere indagato di corruzione in concorso con Saccà per cui è già stato chiesto il giudizio. Il pm Vincenzo Piscitelli contesta il reato di corruzione in quanto Saccà avrebbe favorito le attrici “raccomandate” per la loro partecipazione a fiction televisive in cambio della promessa di un sostegno, da parte dell’ex premier, alle sue future attività private. L’indagine si basa su intercettazioni telefoniche sulle utenze di Saccà» . Sennonché i guai del Cavaliere nono sono finiti perché c’è anche un’altra componente : ed è quella della campagna acquisti di senatori della maggioranza per ribaltare l’attuale dare la spallata a Prodi e magari andare ad un governo in cui lui fosse maggioranza. Ma essendo questa un’altra storia, gli atti sono stati trasferiti per competenza a Roma. Le attrici oggetto di…conversazione

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[per aderire invia un e-mail a nograzia@genovaweb.org con cognome-nome e città]

Sconfiggere le mafie è un obiettivo imprescindibile, una priorità nazionale.
Le mafie inquinano il nostro territorio, negano i nostri diritti, cancellano libertà e dignità, impediscono lo sviluppo di intere regioni e condizionano il mercato in ogni regione del Paese, uccidono. Non basta combatterle, condannarle a parole, con manifestazioni o slogan altisonanti, bisogna sconfiggerle! Non bisogna aspettare nuovi morti e non bisogna dimenticare che per sconfiggerle occorre l’azione comune della società civile, della magistratura e delle Istituzioni tutte. Occorre affrontare questa “guerra”, con oltre 2650 morti ammazzati, iniziando dal rompere il silenzio e l’omertà, l’indifferenza e la connivenza, che avvolgono, proteggono e rafforzano la presenza e l’attività mafiosa, al Sud come al Nord. Nessuno può chiamarsi fuori. Continua a leggere


Il parere di Rita Borsellino

La possibilità che a Contrada venga concessa la grazia non piace a Rita Borsellino, la sorella di Paolo, il magistrato antimafia ucciso nel 1992, che intende chiedere un incontro al capo dello Stato Giorgio Napolitano nel tentativo di evitare questo passo. “Ritengo questa ipotesi estremamente grave – spiega – Contrada è stato condannato per reati commessi tradendo la sua funzione di servitore dello Stato, quello stesso Stato per cui Giovanni (Falcone, ndr), Paolo e tanti altri rappresentati delle istituzioni hanno consapevolmente dato la vita“. “Comprendo i sentimenti di pietà che si possono avere nei confronti di un uomo nelle condizioni di Contrada – aggiunge Rita Borsellino – ma la sua vicenda giudiziaria ha sempre lasciato l’alea del dubbio sul fatto che il dirigente del Sisde abbia detto fino in fondo ciò che sapeva sulle complicità di parte delle istituzioni con l’organizzazione mafiosa”. “Uno Stato deve sapere distinguere e ricordare – conclude – altrimenti il rischio, dirompente per un Paese democratico fondato sulla giustizia, è che domani possa apparire legittima e dovuta anche la grazia ai boss mafiosi“.

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Livia Turco da La repubblicaDopo la sentenza di Cagliari quella del giudice di Firenze . L’assurda legge 40 , contraria alla legge ed alla Costituzione viene demolita pezzo per pezzo alla prova dei fatti, altro che «schizofrenica e grottesca ideologia della salute della Donna » che un disperato teocon come Giuliano – il laico devoto – sta gettando come merda sulle donne e sul loro diritto alla autodeterminazione ed alla salute. La ministra della salute, Livia Turco non ha dubbi : “Su questi temi mi ostinerò a cercare il dialogo il mio compito è applicare la legge a prescindere dal giudizio, e questo significa anche correggere forzature, dove ci sono state”. Era una legge da guerra di religione voluta dal vaticano e dalla Chiesa Romana in un rigurgito di regressione medievale dove il controllo dell’azione e del corpo della donna era assoluto: sino alla combustione sulla pubblica piazza. Quindi in un’Italia che comincia a fare i primi tentativi per la affermazione della sua indipendenza laica e costituzionalmente garantita spetta alla magistratura e quindi al potere della Legge dello Stato stabilire i confini fra Stato e chiesa come furono dolorosamente accettati da Togliatti per evitare lo scontro con il Vaticano alla cui difesa si erano schierate le truppe americane di stanza in Italia. Certo si scatenerà il vaticano contro «L’omicidio permanente» nel parossistico tentativo di stracciare la legge sull’aborto (la odiata 194), ma piano piano, Binetti o non Binetti questo Stato laico saprà sopravvivere.

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Pagliarini: Morti bianche. Impegni governo diventino concreti
Roma 11 dicembre 2007 Dopo gli spaventosi fatti avvenuti alla Thyssenkrupp nulla dovrà essere più come prima. La piattaforma presentata stamattina dai quattro partiti della ‘sinistra arcobaleno’ risponde all’esigenza di perfezionare e definire urgentemente le misure, previste nel Testo Unico, rinviate ad una delega al governo e rappresenta una risposta concreta alla preoccupazione e alla rabbia esplose ieri a Torino durante il corteo in solidarietà con le famiglie delle vittime. Il Consiglio dei ministri si è assunto un impegno importante a proposito del rapido varo delle norme in materia di sicurezza: ora l’esecutivo deve concretizzare quell’impegno, per ricomporre la frattura con tutti coloro che ogni giorno vanno a lavorare senza sapere se rientreranno sani e salvi a casa la sera.

Palermi: Morti bianche. Responsabili hanno nomi precisi, quelli delle impreseI responsabili degli incidenti e dei morti sul lavoro hanno nomi precisi, quelli delle imprese. Sono loro che non fanno i controlli o non li rispettano; sono loro che mettono precari ed apprendisti a svolgere lavori pericolosi per i quali occorre formazione ed esperienza; sono loro che fanno lavorare gli operai 12 ore al giorno col ricatto di licenziarli. Alla Thyssen è andata così, e così va quotidianamente in migliaia di imprese grandi e piccole. Montezemolo farebbe bene a farsi un esame di coscienza, riunire gli aderenti a Confindustria e cacciare via tutti quelli che non rispettano le norme sulla sicurezza. Non lo fa perché, assieme a tutto il vertice di Confindustria, è complice della strage continua di lavoratori.

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Con una dichiarazione di Oliviero Diliberto

Probabilmente, e ce lo auguriamo perché in caso contrario occorreranno presidi ben più forti di quelli dell’interpretazione veltroniana : «forse è il riconoscimento di una sconfitta annunciata», Berlusconi non sa nemmeno di cosa parla. Ma lo intuisce, da populista qual’ è, ed inconsciamente lo desidera, stando alle farneticazioni dei sette milioni di firme, di indire le elezioni, di diventare il nuovo Principe. Il Führerprinzip è il suo scopo inconscio che si manifesta nella nuova formazione del “Partito del Popolo”, nato in provetta – come dice Ronconi dell’Udc – ma che a noi ricorda tanto il volksgeist della teoria del capo elaborata da Carl Schmitt in cui lo “spirito del popolo” si identifica nella volontà del capo. (v. Pietro Ciarlo, mitologie dell’indirizzo politico e identità partitica , Liguori, NA,1988). (altro…)

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Un rapporto di Bankitalia: dai re delle cliniche 200 mila euro estero su estero a Renato Farina. Ora l’operazione misteriosa è nel mirino dei pm di Roma

Renato Farina

Riusciranno le disavventure dello 007 Betulla a complicare la vendita del giornale della Quercia? Il primo giallo editoriale a sfondo vegetale nasce sul terreno di un’inedita inchiesta della Procura di Roma. I pm ipotizzano che Renato Farina, l’ex vicedirettore di ‘Libero’ che ha già patteggiato una condanna per aver tentato di spiare le indagini milanesi sul Sismi, abbia ricevuto versamenti riservati su un conto estero in un paradiso fiscale europeo. L’indagine riguarda, in particolare, quattro bonifici da 50 mila euro l’uno. Per un totale di circa 200 mila euro. «leggi tutto»

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Di Vincenzo A. Romano

(La Garibaldina di Spagna)

Con la poesia dedicatale da Pablo Neruda


Ho conosciuto l’opera, e poi avventura della vita di Tina Modotti (Assunta Adelaide Luigia Modotti Mondini meglio conosciuta come Tina Modotti (Udine, 17 agosto 1896 – Città del Messico, 5 gennaio 1942) è stata una fotografa e attrice italiana) attraverso la Fabbri editori che le dedicò un volume di una raccolta di Grandi Fotografi, attorno agli anni 80. Di lei conoscevo alcune “falce e martello” o solo “falci”, fotografate nel periodo, soprattutto, della vita messicana. Ebbe una vita alquanto movimentata e, consultando l’enciclopedia mediale leggiamo: «Nel giugno 1913 lasciò l’Italia e l’impiego nella Fabbrica Premiata Velluti, Damaschi e Seterie Domenico Raiser per raggiungere il padre emigrato a San Francisco, dove lavorò in una fabbrica tessile e si dedicò al teatro amatoriale, recitando anche D’Annunzio, Goldoni e Pirandello. Nel 1918 si sposò con il pittore Roubaix “Robo” de l’Abrie Richey e si trasferirono a Los Angeles per inseguire la carriera nell’industria del cinema, cosa che avvenne nel 1920 con il film “The tiger’s coat”, dove venne acclamata anche per il suo “fascino esotico”. Grazie al marito conobbe il fotografo Edward Weston e la sua assistente Margrethe Mather. Nel giro di un anno Modotti divenne la sua modella preferita e, nell’ottobre 1921, sua amante. (altro…)

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“I provvedimenti di allontanamento per motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato sono adottati dal ministro dell’Interno con atto motivato e tradotti in una lingua comprensibile al destinatario ( sperando non sia analfabeta! NdR) del provvedimento o in inglese (sperando sia un poliglotta! NdR). Il provvedimento di allontanamento, che viene notificato al destinatario, riporta le modalità di impugnazione e la durata del divieto di reingresso in Italia, che non può essere superiore a 3 anni. Il termine per lasciare il territorio nazionale, indicato nel provvedimento di allontanamento, non può essere inferiore a un mese dalla data della notifica, salvo i casi di comprovata urgenza”. Questo in sintesi il decantato provvedimento colabrodo tradotto in ddl e già firmato dal Presidente Napolitano sull’onda dell’odiosa aggressione di Tor di Quinto (quartiere giustamente paragonato alla favelas di Rio). Provvedimento “a pancia” di gente che non sa legiferare, alla Bush nè tenere a posto lo Stato e alla quale piacciono tanto le leggi del “giorno per giorno”, dell’emergenza insomma come quella “Reale”, come quella del 2001 e come quella di oggi. Provvedimento sostanzialmente inutile, che dà strapotere ai prefetti in base a convinzioni politiche, che lascia il tempo al “rumeno” o “rom” di dileguarsi, tacciato di infamia dalla gente con la testa sulle spalle e dai penalisti Italiani. Un provvedimento semi inutile, per soddisfare la destra ed il centro giustizialista, pieno di falle e buchi. “Grazie Dottor Sottile ! Passeremo al 50° posto nella graduatoria mondiale della tutela dei diritti.” Poco accettabile quanto scrive Pecorario Scanio sul suo blog. Invece che affrontare il problema giogioneggia come Veltroni su cooperazione internazionale ed altro ignorando che le dichiarazioni di principio hanno stufato perchè sempre non seguite dai fatti. Impostare poi il discorso sulla violenza alle donne, in questo caso è pietoso, demagogico e scansa-responsabilità.

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Ennesimo esempio di quanto siamo succubi, psicologicamente, direttamente ed indirettamente, ai dictat della Casa Bianca. L’omicidio Calipari, funzionario dello Stato morto nell’adempimento del dovere e decorato di medaglia d’oro (che la vedova giustamente si accinge a restituire per la pagliacciata presente) per essersi sacrificato al fine di salvare la vittima di un rapimento, Giuliana Sgrena, è un omicidio comune. Come quello di un contadino ammazzato dal vicino per fatti di confine. Non l’agente dello Stato inviato per reagire ad un rapimento politico per costringere il Governo a mutare la propria politica estera, ma una comune vittima della strada. Così ha suggerito la Casa Bianca per non lordarsi con l’ azione criminale di Lozzano e dei suoi mandanti. Così hanno eseguito i magistrati italiani. Dalla stampa che cita i trattati leggiamo: « che il governo di centrodestra, nell’aderire alla missione in Iraq, avrebbe sottoscritto nero su bianco un impegno a passare sopra a eventuali delitti compiuti dai soldati nostri alleati ». E qui la ragione del difetto di giurisdizione che invece esiste per fatti compiuti all’estero su un cittadino italiano. Berlusconi, nella sua folle volontà di compiacere Bush e sedersi al tavolo delle trattative (ricordiamo qualcun altro con le stesse velleità) per avere più petrolio, magari, ha rinunciato alla sovranità nazionale e partecipato a quell’odiosa commissione che assolse subito Lozzano e della quale volevano farci credere di essere complici attribuendo a Calipari la responsabilità della propria morte.

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Non è andata giù, al segretario di stato vaticano l’inchiesta di La repubblica su quanto ci costa la Chiesa e, abbandonate le pose spirituali, ha monetizzato subito il servizio: « Finiamola con questa storia dei finanziamenti alla Chiesa: l’apertura alla fede in Dio porta solo frutti a favore della società ». Come a dire il lavoro ve lo facciamo (e non importa se tutti lo vogliono) e quindi pagatecelo. Una comoda interpretazione di quel famoso “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Un malizioso burlone tradurrebbe la pretesa bertoniana in “e che Cesare lasci a Dio anche la sua parte”.

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TAR CONFERMA LIBERALIZZAZIONE VOLI SARDEGNA

(ANSA)- ROMA, 12 OTT –

Arriva dal Tar del Lazio la conferma della liberalizzazione dei voli low-cost tra il continente e la Sardegna. I giudici della III Sezione Ter, presieduti da Italo Riggio, hanno infatti respinto le istanze con le quali AirOne e Meridiana chiedevano la sospensione dell’esecuzione del decreto con cui il ministero dei Trasporti, il 3 luglio scorso, ha aperto alle compagnie low-cost la possibilita’ di collegare Olbia, Alghero e Cagliari, con gli aeroporti di Malpensa, Orio Al Serio e Ciampino. Ora un biglietto costa anche 6 euro invece che 85. Ed io lo ho provato.

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Roma – Questa minaccia era proprio sfuggita agli occhi di Punto Informatico e, purtroppo, anche a quelli di molti altri. Ma non è sfuggita a Valentino Spataro, curatore di Civile.it, che in un editoriale appena pubblicato avverte tutti del siluro sparato dal Governo contro la rete in pieno agosto e approvato formalmente dal Consiglio dei ministri lo scorso 12 ottobre. LEGGI

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Come perdere un referendum

A Rai3 Regione, solo Demuro e la Ronchi conoscevano la Statutaria


In netta inferiorità numerica e se non fosse stato per il costituzionalista Gianmario Demuro anche culturale, i sostenitori del Si non hanno brillato per verve e capacità dialettiche. La Lanzi, di Sinistra Autonomista, era per “la libera coscienza”, mentre per il Pdci – schierato in Sardegna ed in specie a Cagliari per il Si alla legge Statutaria – ha pesato enormemente la mancanza del consigliere Torre Serra unico, data l’esperienza fatta sui banchi nella discussione della legge, in grado di portare quelle ragioni tecniche e politiche che avrebbero fatto capovolgere i rapporti di forza. A meno di una settimana dal voto non è un buon viatico.

L’unico dato che ci rende una certa “speranza” sta nel fatto che , dopo la prima uscita, 976 contatti in una giorno  per la conferenza del prof Gianmario Demuro, le visite alla materia statutaria  nei nostri siti per il  SI hanno avuto la frequenza media di 350 contatti giornalieri.

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Dopo gli attacchi a Prodi (grand-guignolescamente nascosti) Il Buon Walter assicura, come assicurava ieri a Prodi, sullo speciale TG1, fedeltà al Governo (ma in contrasto col realista Prodi vuole diminuire i ministri: un atto santo, ma irreale e forse per questo sponsorizzato dall’impolitico Rutelli) che sarà la stampella del governo stesso con il PD di cui è segretario, ma che ancora non esiste. Fra le tante cose dette in questi giorni (vedi) Walter ha concionato di tutto e del contrario di tutto e, fedele alla linea. oggi ne ha sparata un’ altra alla conferenza stampa trasmessa in diretta da “la 7” : “Saremo d’aiuto al Governo Prodi, ma lo incalzeremo per un migliore Welfare e le questioni sociali”. Ma sino a ieri, non aveva esecrato la manifestazione del 20 ottobre di Diliberto definendola pericolosa per la stabilità del Governo ? Forse l’acuto Walter ha capito una cosa: che il comunismo occorreva farlo affossare da Fassino, ma che la lotta di classe non è realistico, per ora, lasciarla a Diliberto e alla Sinistra.

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Una “Amaca” di Michele Serra che mi era, ahimè sfuggita.
Me la sono trovata con un paziente lavoro di ricerca e ora, discretamente scannerizzata, ve la propongo. Il punto non è la lotta fra la Coop e la Esselunga , il punto è il doloroso rapporto fra l’essere di sinistra o comunista e la realtà che ti pareva “tua” e che invece non lo era. Salta, in un comunista, la scala dei valori. Specie, come annota Serra, quando ti trovaIuna Coop edilizia che costruisce alberghi extralusso.

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Non ho letto il libro scritto dal padrone di Esselunga, del quale apprezzo però l’avere elargito ogni diritto d’autore ad un’associazione benefica; mi intriga il dramma di Michele Serra. Perché è quello di molti di noi.

 

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Il vero movimento per la vita non è fatto da falsi moralisti e bigotti

Era da qualche tempo che mi si agitava per la mente un ricordo, brutto ricordo di una trasmissione di “Primo Piano” nella quale il Ministro Livia Turco ed il «filosofo» Buttiglione si incontravano, cinguettavano (avevo scritto una volta) sulla legge 194. Come accade nei dibattiti televisivi dall’argomento principale, l’intangibilità della legge 194, si passò agli argomenti “strazzacore” irritualmente introdotti da Buttiglione : « Allora ministro, lei ucciderebbe un bimbo Down nella pancia della mamma ?» (altro…)

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Questo blog ha fatto un insufficiente, ma sano, servizio sulla presentazione del film “Le ragioni dell’Aragosta” duro, ma delicato e “forte” come al potere non piace ed infatti è accaduto. Ci fa piacere pubblicizzare le “Le ragioni di Sabina” e dimostrarle la nostra più incondizionata ammirazione e, se serve, il massimo sostegno.
Arouetvoltaire

Il blog di Grillo su Sabina

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Galante: Montezemolo. Cerchi di fare bene il padrone senza contributi statali

Ufficio Stampa

Roma 2 ottobre 2007

Concordo con L.C. di M: è importante che ciascuno faccia bene il proprio lavoro. Aggiungo che occorre coerenza tra parole e azioni. L. di Montezemolo – esponente di una tipica dinastia di padroni: a proposito di caste! – cerchi di fare bene il padrone privato ( possibilmente senza ulteriori contributi statali: la storia della Fiat è ben nota; a proposito di costi della politica!) evitando di candidarsi anche a padrone pubblico. Da padrone privato ha già abbastanza da fare. Non è credibile che possa occuparsi bene anche della ‘impresa’ pubblica. Unicuique suum.

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I due partiti che tanto si agitano per la famiglia, non hanno candidato un numero sufficiente di donne al Parlamento europeo ed ora cavillano per non restituire il maltolto.


E’ spettato al deputato avvocato D’Alia , Udc, di cercare di evadere dalle rogne venute al suo partito ed all’ Udeur per non avere, nelle scorse elezioni europee, candidato il numero minino previsto per le donne dalle norme unitarie. Ora devono restituire il maltolto, ma sono ricorsi ai ripari con – sembra probabile e di qui un pensierino alla casta e a Grillo – la complicità diella maggior parte dei partiti. (altro…)

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