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Archive for the ‘Guerra’ Category

Reminiscenze. È quasi notte. Il pensiero vagola, incerto. Dopo una giornata trascorsa a scrivere di programmi, intenzioni, valutazioni; ascoltati i problemi di molti, pochi se ne risolvono oggigiorno, e dati consigli che forse erano sbagliati già all’uscire dal labbro, un’angoscia sottile ti pervade. Non è moralistica, nemmeno penitenziale (hai pubblicato due post futili solo per il gusto perverso di farlo!) e forse non è angoscia. Hanna è tornata da Vienna ed ha riempito il mio ego con parole carine. Rinfrancato puoi ri-diventare il pessimista di sempre e sghignazzare. Domenica, o lì vicino ho veduto il Cavalier-Caimano abbrancicato ad una “capote” di lussuosissima berlina colle corte gambette (lo immagino perché non si vedevano e magari era seduto sulle spalle di un body-gard) sul predellino della stessa. (altro…)

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sommer_nazi.jpgFu un crimine contro l’umanità quello perpetrato dal 16ª battaglione SS della 16. SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division Reichsführer SS comandato dal Maggiore Walter Raeder (lo si è sospettato anche dell’eliminazione del cancelliere austriaco Dolfuss) a Sant’Anna una frazione del comune di Stazzema (558 trucidati) a Vinca, Fivizzano e Valla. Cinque giorni di stragi compiute con bombe a mano, lanciafiamme e mitragliette. Oltre 770 i morti in quella zona a ridosso delle Alpi apuane. Era il 12 agosto 1944 e le stragi sarebbero continuate ancora nei comuni vicini sospettati di ospitare partigiani della formazione Stella Rossa.  Così si arrivò all’eccidio di  Marzabotto con 770 vittime civili, donne vecchi e bambini soprattutto. Così volle il comandante militare maresciallo Kesserling cui l’Italia dei civili e  delle  formazioni partigiane devono tanti morti. Raeder fu condannato nel 1951, ma poi liberato per ragioni politiche e reso all’Austria. Altri massacratori Gerhard Sommer e gli ex sottufficiali George Rauch e Karl Gropler furono condannati dal Tribunale di La Spezia (erano tutti ottantenni) all’ergastolo per il massacro di sant’Anna. Oggi 8 novembre 2007 – dopo che la Corte militare d’Appello di Roma aveva confermato le sentenze- lo ha fatto anche la Suprema Corte rendendole definitive.

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Cosa faceva una pattuglia italiana in una zona del sud-ovest afghano ?


MANCANO ALTRE NOTIZIE . RIPORTIAMO DUE LANCI.

DILIBERTO CHIEDE IL RITIRO

» 2007-09-23 18:27

Aghanistan: Diliberto chiede ritiro

(ANSA) – NEW YORK, 23 SET – La scomparsa dei militari italiani in Afghanistan, secondo il segretario del Pdci Diliberto, ripropone l’urgenza di un ritiro.’Quest’ultimo episodio conferma l’assurdita’ della nostra presenza in Afghanistan’, ha detto Diliberto. Fermamente contrario il centrodestra. Martone (Prc) chiede che il governo riferisca al piu’ presto in Senato. Il ministro D’Alema invita invece ad evitare ‘discussioni premature’ mentre la Farnesina segue da vicino la vicenda.

(ANSA) – ROMA, 23 SET – I due militari italiani scomparsi ieri nella provincia afghana di Herat sono stati rapiti e consegnati a un comandante taleban della zona. Lo riferisce l’agenzia di stampa indipendente Pajhwok, che cita fonti anonime della polizia. I due sono stati sequestrati dal mullah Akhtar Muhammad ad un posto di blocco e consegnati al comandante taleban Maulvi Abdul Hamid Ishaqzai. Secondo un’altra versione, un capo tribale anonimo ha ricevuto una telefonata da una banda che ha rivendicato il rapimento.

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L’Iraq caccia i contractors assassini

Martedì, 18 settembre 2007

a Blackwater viene messa alla porta dal governo di Bagdad. La società di sicurezza
privata americana opera in Iraq dall’inizio della guerra con migliaia di contractors,
ossia “soldati privati” che godono di immunità, assoldati per difendere privati o
personalità a rischio. La decisione è arrivata dal ministero dell’Interno iracheno
dopo gli scontri di domenica nella capitale, che hanno provocato undici morti tra
i civili. Nella nota ufficiale si legge che «il ministro ha ordinato di annullare il
permesso di Blackwater e la società non può più operare in Iraq. Un’indagine
penale è stata aperta contro coloro che hanno compiuto questo crimine»

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Nella guerra di Bush altre vittime italiane
Tre militari italiani sono rimasti feriti in Afghanistan da un’esplosione che ha investito un convoglio che svolgeva attività di perlustrazione


Il fatto e’ avvenuto nel tardo pomeriggio nella provincia di Farah, nell’Afghanistan occidentale. I tre militari sono assistiti –secondo il portavoce italiano- in una struttura sanitaria.« Sono stabili, coscienti e in buone condizioni generali» riferiscono al comando del contingente italiano ad Herat. L’esplosione ha coinvolto un convoglio composto di sei mezzi. La notizia è stata diffusa dal TG1 delle 23 e 40.
Come già abbiamo avuto modo di riferire «Nel rapporto pubblicato sul loro sito, (inglesi) http://www.sensilcouncil.com, si parla di Farah come del nuovo centro della zona di influenza talibana sull’Afghanistan. E si spiega nel dettaglio come i taliban siano già in grado di muoversi liberamente in tutto il paese. Nonostante i fragili distinguo del governo italiano»

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