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Archive for the ‘Vaticano’ Category

APPELLO DI SOLIDARIETÀ CON I COLLEGHI (E GLI STUDENTI) DELLA “SAPIENZA” DI ROMA

A proposito dei fatti relativi alla rinuncia di papa Benedetto XVI alla visita e al discorso all’Università Sapienza di Roma, in occasione della solenne inaugurazione dell’anno accademico, i sottoscritti, docenti, ricercatori e studiosi in formazione negli atenei italiani e nelle altre istituzioni scientifiche, esprimono la più ferma e convinta solidarietà ai colleghi sottoposti nelle ultime giornate a un linciaggio morale, intellettuale e persino politico, senza precedenti. Noi firmatari di questo Appello di solidarietà affermiamo che ci saremmo comportati come i 67 docenti della Sapienza, in nome della libertà della ricerca e della scienza. Se essi sono “cattivi maestri”, come più d’uno li ha bollati, ebbene, lo siamo anche noi. L’invito al papa in occasione dell’apertura dell’anno accademico costituisce offesa al sapere scientifico, ovvero un esecrabile cedimento nei confronti di un preteso principio d’autorità. I colleghi della Sapienza, lungi dall’“impedire al papa di parlare” hanno semplicemente contestato l’opportunità di far inaugurare l’anno accademico – ossia il momento più solenne nella vita di un ateneo – da un capo religioso, e nel contempo capo di Stato straniero, confessionale. Tanto più che trattasi di un papa che ha espresso in reiterate occasioni l’idea che la ragione non possa che essere subordinata alla fede, la scienza alla religione, e ha assunto gravi prese di posizione che, mentre smantellano la Chiesa del Concilio Vaticano II, costituiscono continue, pesanti ingerenze nella sfera delle istituzioni politiche nazionali, dalle quali non sono giunte, generalmente, le opportune risposte. In ogni caso, la protesta dei colleghi non contro Benedetto XVI era diretta, ma innanzi tutto contro l’autorità accademica che ha commesso la leggerezza di invitare un’autorità religiosa a una cerimonia che deve essere rigorosamente laica; tanto più sbagliato, il gesto del rettore della Sapienza, in quanto ormai l’Italia è un Paese multietnico e multireligioso e ciò nonostante un regime concordatario, obsoleto anche nelle sue revisioni, che continua a privare le scuole pubbliche non universitarie della possibilità di un approccio comparativo al mondo delle religioni assegnando invece la priorità esclusiva all’insegnamento della religione cattolica. E il papa di Roma rappresenta soltanto una parte dell’opinione pubblica, anche di quella aderente a una fede religiosa. Si aggiunga l’atteggiamento di vera e propria subalternità mostrata dalle autorità accademiche, di concerto con quelle ecclesiastiche, e dal coro mediatico che ne ha accompagnato le scelte: inaccettabile, ovviamente, era la pretesa che a Ratzinger fosse riservata una zona franca, in cui le espressioni di dissenso dovessero essere impedite, quasi forme di delitto di lesa maestà. Noi sottoscritti, davanti alla campagna mediatica in atto, esprimiamo la più vibrata protesta e la più ferma preoccupazione per le parole che abbiamo letto e ascoltato in questi giorni, in un penoso unanimismo di testate giornalistiche e di forze politiche. Ci impegniamo, accanto ai colleghi della Sapienza e di tutti gli studiosi e gli studenti che con rigore e passione lavorano, e studiano, nelle istituzioni universitarie e scientifiche italiane, a lottare, con la fermezza e la costanza necessaria – ben oltre questo episodio – perché venga salvaguardato, in un Paese che sembra voler pericolosamente regredire all’epoca del “papa re”, la libertà della ricerca scientifica, in ogni ambito, da ipoteche fideistiche e da nuovi e vecchi princìpi d’autorità.

Torino, 16 gennaio 2008 Angelo d’Orsi (prof. Storia del pensiero politico, Università di Torino)

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In concomitanza del tradimento di Mastella che chiede al Governo di consolarlo e coprire le marachelle di famiglia, la CEI , come il soldato sotto la croce, affonda la lancia nel costato di Prodi per accertarne e accelerarne la morte.

soldato trafigge il costato

La proposta sarebbe di fare punto e a capo. Ritornare alla legge delle Guarantigie e attendere di vedere se, a differenza di Bismark, Bush (che tanto gli piacciono le invasioni) voglia accogliere un eventuale appello di dichiarare guerra allo stato Italiano che tanto, come pontifica Bagnasco è : “sfilacciato, frammentato”, “ridotto a coriandoli”. Altro che 194, legge che funziona alla perfezione, se tagliando s’ha da fare è ai patti Lateransi voluti dal “Duce del fascismo” per rafforzarsi un regime che solo le tonache, anch’esse nere come la camicie dei suoi picchiatori – vedi l’ironia della storia – potevano pubblicizzare dai pulpiti. Se fossimo dei credenti dovremmo osannare Oliviero Diliberto. Le sue profezie si stanno compiendo meglio e più puntuali di quelle di Elia. «Non saranno i Comunisti a fare cadere il governo Prodi» – diceva a Cagliari il 17 dicembre – «ma nell’ordine, Mastella, il Vaticano e gli altri poteri forti: Confindustria e la politica estera americana». Una profezia direbbero i laici-fedeli perché, intenti a spartir poltrone, ingraziarsi il Papa e accontentare banche e finanza, di analisi politiche non solo non ne fanno, ma non ne sanno fare. Torniamo al punto. Papa, Vaticano e CEI hanno rotto, con la scusa del primato etico, quei patti che il solo Benedetto Croce contrastò perche: «gli ripugnava quella particolare conciliazione, effettuata non con un’Italia libera, ma con un’Italia serva, e per mezzo dell’uomo che l’aveva asservita il quale compiva quell’atto fuori da ogni spirito di religione e di pace, ma solo per trarne nuovo prestigio e rafforzare la sua tirannia». Questo è il vichiano ripetersi dei cicli della storia.
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In margine alla “rinunzia” di Benedetto XVI alla visita alla Sapienza (vedi), una spiegazione pare darcela un certo Padre Livio che lavora, a detta di un esperto (certo ak che commenta su Mente Critica il 20 gennaio) , a Radio Maria. Quell’Università, pur fondata da quel Bonifacio VIII cui Dante prenota un posto fra i simoniaci (sapete : quel vendere posti in Purgatorio dietro “dazioni” di monete d’oro) è invasa da Satana e satanisti (padre Livio ne identifica alcuni in professori cornuti e caudati) per cui ,tutto sommato, mica il Papa poteva andare a mischiarvicisi. Solo che ascoltando padre Livio ci è venuto un sospetto: Se Satana è dappertutto, ma proprio dappertutto, mica sarà anche in Vaticano? Potremmo negarlo solo se ci dessero il permesso di andare ad aspergere acqua santa per le sacre stanze. Ma dubitiamo che ci sia accordato. Dobbiamo quindi fidarci di Padre Livio. Satana è proprio dappertutto.

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Per i cultori della libertà di pensiero non è di buon auspicio che proprio la Sapienza sia stata fondata da Bonifacio VIII. Anche Dante firmerebbe la petizione contro la visita di Ratzinger visto che considerava l’altro un Simoniaco.

 

Un papa che appena ieri si scatenava contro la scienza, l’illuminismo ed il marxismo definendoli “una sciagura per l’umanità” dovrebbe avere il buon gusto di starsene lontano da quelle mura che colano di relativismo galileiano sul quale Ratzinger ha confermato che : “Il processo della Chiesa contro Galileo fu ragionevole e giusto”. Ma forse è proprio il buon gusto, la carità cristiana, il rispetto per l’uomo sociale che mancano a questo vescovo tedesco di Roma che impugna ancora la spada contro l’Islam irridendone profeti e Califfi. Piange Palermo, piange Siracusa …perché il lutto è entrato in ogni casa recita una ballata siciliana nata da tutt’altro argomento , ma per la visita del papa intransigente piangono Giordano Bruno ed il Savonarola e nemmeno Galileo si sente molto bene. Saprà trattenersi il vescovo intransigente per il quale «l’aborto è comunque e sempre un assassinio» quando lo storico Caravale terrà la sua lectio magistralis sulla pena di morte? E come fa a presentarsi come messaggero di pace quando fomenta l’odio per tutte le forme della scienza che non contemplino la “sua” visione della vita?

Ma così è l’uomo della grande Germania ed coerentemente ha fatto bene a mollare quei quattro ceffoni al buon Weltroni perché ne ha ottenuto ospitalità, insieme all’ex comunista Mussi (quello che ha seminato –sempre secondo Ratzinger- la più trucida ideologia mai comparsa sulla terra) se questi sono stati i risultati.

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La “Guerra di Charlie Wilson” ha molto destato le preoccupazioni dell’attrice Giulia Roberts (40 anni) che temeva si vedesse il “pancino” del suo quarto mese di gravidanza. Specie per una scena (vedi foto) che la vedeva emergere dalle acque, venere senza conchiglia. Non pare abbia avuto problemi l’attrice più pagata di Hollywood. Film che ingenuamente rivaluta i tempi in cui gli «americani» combattevano l’URSS in Afghanistan addestrando quei talebani che adesso devono combattere senza cavar un ragno dal buco.

Voglia di “vivere”( o voglia di tenerezza?) quella delle monache di clausura, lavoratrici a tempo pieno e magari sottopagate, che rammendano in chiusi conventi, paramenti, vesti e calzini dei preti maschi. Foto e servizio che hanno fatto arrabbiare il sindaco leghista di Vittorio Veneto (ahi la forza dei nomi) cui la faccenda non è piaciuta. I maligni dicono perché ha messo gli occhi su certe terre delle monache; lui invece: adoratore del Dio Po, per salvaguardare la clausura (cioè la prigione) delle monache. La «la clausura – per devoto sindaco – costituisce un “patrimonio” di Vittorio Veneto e quindi andrà dal Papa a protestare, magari portandogli in dono un bricco di quell’acqua che ha rovinato il cervello al suo capo».

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Nonostante il fatto che la OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) abbia definitivamente stabilito che l’omosessualità Non è una malattia, ma una naturale variante della sessualità, la Chiesa cattolica non si rassegna e si è messa in testa che deve curare i gay per riportarli ad una «genuina e normale eterosessualità». Roba da sette americane, direte voi, ma non dello stesso avviso è il dottor Joseph Nicolosi che si occupa da diversi anni di terapia riparativa dell’omosessualità; è cofondatore e direttore dell’Associazione Nazionale per la Ricerca e la Terapia dell’Omosessualità (NARTH), membro dell’Associazione Psicologica Americana,ed ha i suoi libri tradotti in italiano e seguaci cattolicissimi e determinatissimi a curare questa “brutta malattia infamante per la Chiesa” che PARE NON LA SOPPORTI PROPRIO. La cura è stata introdotta anche in Italia dove il “massimo esperto” pare sia (oltre che il più accanito) tale Professor Cantelmi assistito dalla dottoressa Cacace entrambi dell’Istituto di Terapia Cognitivo interpersonale di cui lo stessso Cantelmi è presidente. Introdotto da un un prete cattolico, un certo Don Giacomo che fa la prima tastata iniziale, ecco il percorso di un giornalista di Liberazione che ha scoperto la porcata.

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Livia Turco da La repubblicaDopo la sentenza di Cagliari quella del giudice di Firenze . L’assurda legge 40 , contraria alla legge ed alla Costituzione viene demolita pezzo per pezzo alla prova dei fatti, altro che «schizofrenica e grottesca ideologia della salute della Donna » che un disperato teocon come Giuliano – il laico devoto – sta gettando come merda sulle donne e sul loro diritto alla autodeterminazione ed alla salute. La ministra della salute, Livia Turco non ha dubbi : “Su questi temi mi ostinerò a cercare il dialogo il mio compito è applicare la legge a prescindere dal giudizio, e questo significa anche correggere forzature, dove ci sono state”. Era una legge da guerra di religione voluta dal vaticano e dalla Chiesa Romana in un rigurgito di regressione medievale dove il controllo dell’azione e del corpo della donna era assoluto: sino alla combustione sulla pubblica piazza. Quindi in un’Italia che comincia a fare i primi tentativi per la affermazione della sua indipendenza laica e costituzionalmente garantita spetta alla magistratura e quindi al potere della Legge dello Stato stabilire i confini fra Stato e chiesa come furono dolorosamente accettati da Togliatti per evitare lo scontro con il Vaticano alla cui difesa si erano schierate le truppe americane di stanza in Italia. Certo si scatenerà il vaticano contro «L’omicidio permanente» nel parossistico tentativo di stracciare la legge sull’aborto (la odiata 194), ma piano piano, Binetti o non Binetti questo Stato laico saprà sopravvivere.

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«facciamo una moratoria per gli aborti. Infatti per ogni pena di morte comminata a un essere umano vivente ci sono mille, diecimila, centomila, milioni di aborti comminati a esseri umani viventi, concepiti nell’amore o nel piacere e poi destinati, in nome di una schizofrenica e grottesca ideologia della salute della Donna, che con la donna in carne e ossa e con la sua speranza di salute e di salvezza non ha niente a che vedere, alla mannaia dell’asportazione chirurgica o a quella del veleno farmacologico via pillola Ru486». In cerca di idee che lo tengano sempre alla ribalta Giuliano Ferrara – allevato fra le ginocchia di Togliatti e comunista intransigente, lancia sassi nelle rivolte di valle Giulia – capopopolo e capo Pci ne uscì per fatto quasi personale e divento ipercritico verso i suoi ex compagni e entrando nelle grazie di Bettino Craxi (era il tempo dlla grande querelle con Berlinguer) si appoggiò poi a Berlusconi, e fece – rivelandolo solo a reato prescritto – l’informatore della Cia. Adesso è un Teocon, anche se lo nega dandosi all’adorazione di un suo Dio personale (ci mancherebbe che il Dio di tutti bastasse a Giuliano!). Creatosi il suo Dio flirta con i papi e papisti e tiene trasmissioni nelle quali difende e assolve fior di mascalzoni prima della pronuncia della Magistratura perché Ferrara deve essersi creato anche una sua “Giustizia” personale. Definito di grande intelligenza da colleghi succubi e parrucconi distrugge le sue collaboratrici sfottendole ed umiliandole con boriosa tracotanza e le poverine sopportano. Cosa sospetta che deve avere a che fare con un altrom Dio (il dio danaro specialmente) che fa ingoiare tutto a ex femministe convinte come la Palombelli, de altre sino alla ex rifondarola Ritanna Armeni ex portavoce di Bertinotti che è l’unico che non si fa infinocchiare dal Giulianone , ma lo sfotte sin nelle viscere che conosce evidentemente per antica frequentazione. Ora, che all’Onu è passata la moratoria sulla pena di morte Ferrara ha intrapreso una crociata che compiace molto papa Ratzinger : quella contro l’aborto. Ma che cazzo vogliono queste donne con la loro salute da preservare? Leggere per credere.

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C’era il sospetto che Giulianone non c’entrasse nella censura a Luttazzi. Non si censura un pezzo dopo una settimana che è andato in onda, magari replicato, messo in linea su You-tube e il tutto senza che Ferrara apra bocca. Se di offesa si fosse trattato Giuliano avrebbe scritto righi fiammeggianti sul suo Foglio, avrebbe rintuzzato, sbraitato o sottilmente alluso; invece niente sino alla lettera a La Repubblica. Lettera sorniona dove cita il generale americano in Iraq quasi godendo di essergli paragonato sebbene affogato nella m…. Ferrara, che sappiamo teocon colpito tardivamente sulla strada di Damasco crea una cortina fumogena dalla quale emerge da solo e solo bersaglio del satirico Daniele . Vuole distogliere lo sguardo da quella realtà che ha estromesso il comico. E, per darsi ragione dice di essere d’accordo con le : «dichiarazioni di Antonio Campo Dall’Orto», ma per darci dentro ironizza : «il dirigente libertario e frecceriano de La7 che si è sentito tradito dall’uso irresponsabile della libertà concordata». A Ferrara non è simpatico chi è “eretico” o “relativista” e mentre assolve, o fa finta di assolvere il povero guitto stanga chi veramente gli dà fastidio: il comportamento di Campo Dall’Orto (e del suo maestro) che ha rimesso in circolazione il blasfemo. Perché di questo si tratta e Luttazzi lo dirà esplicitamente. Coi Fanti si poteva scherzare, ma i Santi bisognava lasciarli in pace e la censura scatta quando Luttazzi va a sfruguliare l’Enciclica. Cosa naturale, eccetto che in Italia, perché “Sin dalla sua nascita, la satira ha avuto fra i propri bersagli preferiti la religione, in particolare gli esponenti pubblici del culto ed il ruolo politico e sociale svolto dalla religione. Documenti storici permettono di fare risalire, in Italia, la satira religiosa al ‘500, come parte della tradizione carnevalesca e popolare, ma sempre ed accuratamente censurata dalle diverse istituzioni “.

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Foto da Leonardo madioAveva sedici anni quando Rita Milla quando fu dapprima molestata e poi “abusata” dal prete don Santiago Tamayo e dopo trenta anni la diocesi di Los Angeles la ha dovuta risarcire perché don Santiago la aveva data in pasto ad altri sei compari. La orrenda e triste storia, portata alla conoscenza dei cittadini da una stazione televisiva (CbS) ha risvolti peggiori e drammatici perché la donna è rimasta incinta da uno dei preti il quale, secondo le rivelazioni del legale della donna, voleva mandarla ad abortire nelle filippine. Aborto che il Papa normalmente, nelle sue crociate contro la legge 194 definisce “turpe omicio”. Inutile dilungarsi nei particolari ampiamente forniti dalla stampa, quanto fa indignare è un commento apparso sul forum del sito “Cattolici Romani”. Un “defensor fidei” intervine infierendo sulla donna (alla quale peraltro le prove per l’accusa erano state fornite dallo stesso Tamayo in punto di morte) con una bestiale insinuazione: «Bene, ora che abbiamo scherzato sulla grammatica italiana, si può entrare nel merito dell’articolo? mi sembra piuttosto grave, a meno che non sia una bufala. una che va con 7 preti deve essere un po’… leggerina, mi sa». E questo è ciò che maggiormente indigna.

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In merito alla destinazione dell’ Enciclica SPE SALVI ci eravamo chiesti, in molti, chi fossero i fedeli laici ai quali papa Ratzinger si riferisse con la emanazione del verbo. Dal momento che l’enciclica è tutto un concentrato di anti modernismo, anti illuminismo, anti scienza, in fin dei conti contro tutto ciò che è laico e relativistico (cioè libero), la domanda non sembrava oziosa. Per questo papa tedesco relativismo è sinonimo di eresia (dal greco hairesis) cioè di pensiero diverso dal dogma. Un articolo ben congegnato, ed in fin dei conti troppo buono (cane non morde cane), di Roberto Cotroneo ci disvela uno – almeno – di questi fedeli laici. E’ il solito Giulianone, Giuliano Ferrara del quale Cotroneo seziona, taglia e ricuce un articolo apparso su “Il foglio”. L’elefantino Ferrara (è buffo solo a pensarsi) scrive un articolo che titola, per odio o astio per gli ex compagni : «Salvati con il preservativo: l’enciclica di Livia». Sono scappato, dopo qualche minuto, dal televisore proprio questa sera quando Giulianone prorompeva col suo 8 e ½ dallo schermo partendo in resta con una discussione sull’ enciclica. Condivido in pieno con l’articolo di Cotroneo, eccetto che nell’ultima parte. Non «Ci consola che Il Foglio è giornale letto da un’élite intellettuale, che conosce Cioran, Ceronetti, e Karl Kraus, e gli aforismi di Oscar Wilde li lascia ai baci Perugina». Ci indigna perché Ferrara è fatto così. Cioè è fatto male. E’ inaccettabile il suo attacco alle donne che pare odiare e che dileggia, basta vedere quelle che gli reggono la pancia nella sua trasmissione pavide e arrendevoli, è inaccettabile il suo: «Poi si lamentano degli stupri, della solitudine, della violenza, dell’indifferenza, queste donne moderne sull’orlo di una crisi di coscienza. La concupiscenza a loro va bene, tutto bene benissimo, e deve essere esercitata al riparo da ogni senso del peccato, parola desueta e insignificante, poco laica». Ferrara ha “l’invidia del pene” o meglio del “preservativo” che forse non è riuscito mai a calzare

 

Nella foto: Ferrara si copre con un fazzoletto per non far uscire tutta la merda che ha in bocca  , me la ha prestata Magari sul tardi

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Ho trovato un Blog che ha soddisfatto la mia libidinosa voglia di trovare esposte, in maniera organica e scritta da terze persone sulle quali non ho alcuna influenza, molte convinzioni che mi sto facendo da qualche anno a questa parte sulla Potestà Assoluta che il Vaticano sta acquistando sulla vita dei cittadini italiani attraverso l’influenza malefica che riesce a esercitare sulla classe politica italiana (una parte, per carità, ma sufficiente) per dominare, nascondere, manipolare. La «potestà» si è rivelata assoluta con l’uscita dell’ultima enciclica del papa (in italiano possiamo dire : salvati dalla speranza). Il dictat, come altro lo si può chiamare, visto che fa strame di quattrocento anni di pensiero moderno e piglia l’ ONU a calci nel sedere, è passato sulla stampa italiana, come acqua fresca, una delle tante notizie sino a quando, oggi, Eugenio Scalfari si è arrabbiato per davvero. “Chiare lettere”, così si chiama il blog fa una disamina di questo impossessamento della politica italiana da parte del “Vaticano uber alles” come lo chiama Grillo. E lo fa attraverso un libro “Le sante ragioni” scritto da una biologa e da un epistemologo. Niente di speciale: né fuochi artificiali e nemmeno bordate da 405, come si diceva ai vecchi tempi, ma analisi. Analisi e descrizione di fatti, incongruenze, asservimenti. Questo sul libro. Sul blog invece una discussione di “orgoglio laico” su tutto quanto il Vaticano vuole nascondere e ci riesce con la complicità di politica e mass media, come: la legge 40, i DICO, PACS, testamento biologico ed eutanasia, legge sulla libertà religiosa e finanziamenti scandalosi. Il blog si trova qui.

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Vincenzo A. Romano

immagine wikipediaL’attacco portato dal Papa a marxismo e illuminismo, l’attacco alla scienza senza aggettivi riporta indietro di secoli (in effetti vorrebbe), è passato fra l’indifferenza della stampa italiana troppo prudente per rispondere al papa. C’è voluta l’ONU, pure tacciata, anzi “accusata” di relativismo, ma non supina a dare coraggio a qualche commentatore. Prima tutti zitti colonne e colonne, ora passate in secondo piano, a dare conto e spiegare il bisogno della scienza etica. Nell’enciclica riappare, manco a dirlo l’aldilà . Riappaiono l’Inferno ed il Purgatorio (il limbo l’aveva abrogato) ed il giudizio finale. Come a dire “stateve accuorte”. (altro…)

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La chiesa in pericolo ! il parroco dovrà svuotarsi il pitale da solo.
Vecchio pitale o orinatoioAnche il Vescovo di Aprilia, evidentemente, approfitta della legge 30 e licenzia tre suore che si rifiutano di fare la “colf” per i sacerdoti. In effetti erano missionarie e dovevano fare opera di evangelizzazione, sottopagata se il compenso non arrivava a trecento euro mensili, le suore di Santa Gemma alle quali il vescovo di Aprilia voleva far fare, per soprammercato, le colf a parroco e viceparroco. Come riportano le cronache: «Monsignor Semeraro aveva subordinato il rinnovo della convenzione di collaborazione (che prevedeva una retribuzione di 800 euro al mese da dividere in tre) ad una precisa condizione: le suore dovevano prestare servizio «materiale» ai due anziani sacerdoti presenti nella parrocchia. La richiesta è stata giudicata «inaccettabile» dalla superiora della casa generalizia di Lucca, e così il vescovo ha dato il benservito alle tre sorelle, nonostante i parrocchiani gli avessero chiesto, con una petizione che ha raccolto 1500 firme, di ritornare sui propri passi». A niente sono valse le proteste e le firme raccolte dai parrocchiani indignati, le suore hanno disobbedito al vescovo e quindi bisogna licenziarle.
Vuoi vedere che con questi chiari di luna monsignore dovrà svuotarsi il pitale da solo?

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Ci voleva il libro di Sergio Luzzatto «Padre Pio. Miracoli e politica nell’ Italia del ‘ 900» per riportare un poco di verità molte e troppe volte stracciata anche recentemente da Bruno Vespa coi suoi servizi dove coinvolgeva di volta in volta Lino Banfi o Mietta. La frase icastica non è di un mangiapreti relativista, ma di Papa Giovanni XXIII che del monaco foggiano non si fidava per niente come già altri predecessori avevano fatto da Benedetto XV che lo aveva sottoposto all’ allora Santa Inquisizione mentre Pio XI (Achille Ratti) quasi gli tolse la dignità sacerdotale. Padre Gemelli lo tacciò di isteria e propose di impedirgli la frequentazione popolare, contrastato da Pio XII che invece fu morbido con il chiacchierato frate Forgione. (altro…)

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Non è andata giù, al segretario di stato vaticano l’inchiesta di La repubblica su quanto ci costa la Chiesa e, abbandonate le pose spirituali, ha monetizzato subito il servizio: « Finiamola con questa storia dei finanziamenti alla Chiesa: l’apertura alla fede in Dio porta solo frutti a favore della società ». Come a dire il lavoro ve lo facciamo (e non importa se tutti lo vogliono) e quindi pagatecelo. Una comoda interpretazione di quel famoso “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”. Un malizioso burlone tradurrebbe la pretesa bertoniana in “e che Cesare lasci a Dio anche la sua parte”.

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«ROMA, lunedì, 8 ottobre 2007 (ZENIT.org).- Il 28 ottobre prossimo, la Chiesa celebrerà la beatificazione più numerosa della storia elevando alla gloria degli altari quasi cinquecento martiri della persecuzione religiosa che ha avuto luogo in Spagna negli anni Trenta del secolo scorso (altro…)

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«Siamo di fronte a un anti cristianesimo becero e alla non volontà di dialogare e di discutere anche mettendo in campo ipotesi alternative a quella cattolica ma suffragate con una consistenza culturale. Mi è sembrata la traduzione stupida e grossolana dell’Enciclopedia degli Illuministi: ha la stessa presunzione, ma con due secoli di usura e un livello infinitamente più basso. Ricordo che Voltaire usava per la sua corrispondenza della carta con stampato in cima al foglio “Distruggete l’infame”. E si riferiva alla Chiesa».

Gli illuministi, massime Voltaire e Diderot stanno in uggia ai preti, specie da quando gli ultimi due papi hanno fatto cenno di non gradirli per la razionalità del loro pensiero che dà poco spazio ai dogmi cui tanto la santa romana chiesa tiene. Odifreddi , anch’egli inviso agli apologeti cattolici non ha fatto altro che ripercorre le strade già dell’illuminismo e per questo si accanisce il vescovo di Montefeltro (leggi attraverso il blog, chè un poco di voce alternativa non nuoce). (altro…)

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Trasferito il magistrato che indaga e tentativi di corruzione per i testimoni

Batte sul chiodo della vendetta di “delinquentelli irresponsabili ed astiosi don Gelmini, ma le accuse continuano e così, a detta dei magistrati, le pressioni dei suoi collaboratori su alcuni ragazzi per indurli a recedere dalle accuse. La posizione del ricco ed ammanigliato prete si fa sempre più pesante in quanto anche due ragazzi «allora minorenni» hanno accusato il prete. Dal Vaticano silenzio. Ormai la sindrome americana terrorizza un po’ tutti anche se i processi per danni ed i risarcimenti miliardari non usano in questo paese che ingloba uno stato iperconfessionale ed arrogante. Il prete razzista e dal gesto scurrile pare non essere toccato dalla cosa (ha amicizie politiche potenti) e si trincera dietro il «sono innocente» che è affermazione concessa e doverosa fino a quando…Si spera solo che la magistratura riesca a fermare gli inviati speciali che inducano o costringano (sodomizzandoli?) gli accusatori all’ auotodafe’ , visto che siamo in tema.

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Spigolando nella rete ho trovato questo:


“Se si perden riferimenten a Mein Gott le konoscenze della scienza possono difentare terribilen minaccien und portaren tistruzionen mondo!”

E’ la più icastica e divertente descrizione della mentalità neo, e quindi vetero-vaticana.
Ci sono altre osservazioni molto azzeccate anche se, criticando Grillo, ne ripercorre i sentieri, non aggiungo altro e vi lascio alla lettura.
Quindi divertitevi.

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