Nonostante il fatto che la OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) abbia definitivamente stabilito che l’omosessualità Non è una malattia, ma una naturale variante della sessualità, la Chiesa cattolica non si rassegna e si è messa in testa che deve curare i gay per riportarli ad una «genuina e normale eterosessualità». Roba da sette americane, direte voi, ma non dello stesso avviso è il dottor Joseph Nicolosi che si occupa da diversi anni di terapia riparativa dell’omosessualità; è cofondatore e direttore dell’Associazione Nazionale per la Ricerca e la Terapia dell’Omosessualità (NARTH), membro dell’Associazione Psicologica Americana,ed ha i suoi libri tradotti in italiano e seguaci cattolicissimi e determinatissimi a curare questa “brutta malattia infamante per la Chiesa” che PARE NON LA SOPPORTI PROPRIO. La cura è stata introdotta anche in Italia dove il “massimo esperto” pare sia (oltre che il più accanito) tale Professor Cantelmi assistito dalla dottoressa Cacace entrambi dell’Istituto di Terapia Cognitivo interpersonale di cui lo stessso Cantelmi è presidente. Introdotto da un un prete cattolico, un certo Don Giacomo che fa la prima tastata iniziale, ecco il percorso di un giornalista di Liberazione che ha scoperto la porcata.
Avvisatemi quando aprono le scuole per preti pedofili, grazie
Questa notizie l’avevo persa…che bello 😦 Grazie,
Sono come le pandemie. E ci guadagnano sopra un mucchio di euro, ma tanti, tanti
Solo il 2% dei gay lo è veramente.
Non lo dico io etero ma Luca di Tolve un ex gay, il noto protagonista della canzone Luca era gay di Povia, a trentanove anni decide di fare un bilancio della sua vita confessandosi in un libro, dal titolo Ero gay dove scrive pure di questo 2%, indicando il rimanente 98% come persone malate da curare, proprio come Luca che ora si è pure sposato.